Introduzione

L’ametista rappresenta la varietà color viola del Quarzo. Il suo colore può variare dal viola chiarissimo fino al porpora e il pregio è spesso legato alla maggiore intensità di colore. Il suo nome deriva dal vocabolo greco Amethustés che significa “non ubriaco”.

I cristalli di ametista si trovano in rocce basaltiche subalcaline e la loro formazione è legata all’attività idrotermale (ultima fase dell’attività magmatica). Solitamente questi cristalli si trovano sulle pareti di cavità presenti all’interno delle rocce ignee detti geodi. Qui, i fluidi ricchi in quarzo, raffreddandosi, permettono al quarzo di precipitare e accrescersi lungo le pareti.

Questo processo porta alla formazione dei cristalli di quarzo. I geodi di ametista hanno dimensioni variabili dalle decine di centimetri fino a qualche metro.

Il geode più grande di ametista fino ad ora trovato ha una lunghezza di 3 metri e un peso di due tonnellate e mezzo. Esso è stato trovato in una miniera dell’Uruguay nel 2007 ed è stato battezzato “L’imperatrice dell’Uruguay”.

Curiosità

Nell’Antico Egitto l’ametista era indossata come un amuleto di protezione durante i lunghi viaggi fuori dalle città, contro le imboscate e il tradimento. Oggi, invece, è utilizzata dai vescovi cattolici come talismano per la protezione spirituale. Sempre in Egitto veniva usata anche per alleviare i sensi di colpa.

Già nel neolitico in Europa si possono rintracciare delle ametiste usate sia come amuleti sia come simbolo di regalità. L' ametista veniva incastonata nei gioielli, nelle corone e negli scettri.

Un mito narrato da Ovidio vuole che Ametista sia il nome di una ninfa che, in fuga da Bacco, invoca la protezione di Diana. La dea, per salvarla, la trasforma in un cristallo purissimo. Bacco, furioso, getta il suo bicchiere con dentro il vino sulla pietra, dandole così il tipico colore viola.

La credenza, invece, che l’ametista protegga dall’ubriachezza è probabilmente da far risalire ai tempi dei Romani e dei Greci, che la usavano, appunto, per proteggersi dal consumo eccessivo delle bevande alcoliche e anche del cibo.

Una credenza, specialmente diffusa in Perù, voleva che l’ametista fosse un amuleto di protezione contro la stregoneria. Altre leggende la ritenevano capace di rendere immuni le persone dai veleni o di scacciare i demoni.

Perché l’ametista è viola?


L’ametista, a differenza del quarzo pura che presenta una colorazione trasparente, è di colore viola. Questa differenza di colore è dovuta alla presenza di ferro all’interno del reticolo cristallino del minerale. Affinché si formi questa bellissima varietà di quarzo, durante le fasi di raffreddamento il fluido idrotermale deve arricchirsi in ferro.

La sola presenza di ferro non basta però a far sì che il quarzo assuma una colorazione viola. Infatti, affinché si manifesti il colore viola, è necessario che l’atomo di ferro si ossidi.

Dove si trova?

I principali giacimenti si trovano in: Brasile, Uruguay, Bolivia, USA, Madagascar, Russia, Messico, India. In Italia ci sono varie formazioni in provincia di Trento, Torino, Grosseto, Bolzano e Sassari.

Usi

Sebbene non sia una delle pietre preziose più ricercate, l’uso principale che si fa di questo minerale è in gioielleria. Infatti, i suoi colori violacei sono molto apprezzati per la creazione di bellissimi gioielli.

Angolo Metafisico

All'ametista vengono riconosciute, nel mondo metafisico, diverse proprietà curative.

È conosciuta principalmente come una pietra protettiva, collegata al chakra della corona, utile per purificare la mente e liberarla dai pensieri negativi, dallo stress e dall'ansia.

Inoltre, si dice che l'ametista favorisca l'intuizione e la comunicazione e, pertanto, possa essere utilizzata per aumentare l'efficacia sul lavoro.